Nel gergo dell’Oistros,
e degli amici dell’Oistros,
i Dinosauri sono i Maestri del ’68.
I Maestri delle rivoluzioni possibili.
Anche al Sud del Sud dell’Europa.
Rivoluzioni culturali per resistere
alle rivoluzioni industriali.
L’epoca post moderna
si scaraventa sulla coscienza
dei Dinosauri del Sud,
come l’impatto di un meteorite che
sposta l’orbita di un pianeta
al punto da modificare
la forza di gravità non solo
sulla superficie di quel pianeta,
ma tutte le relazioni possibili
tra tutti i possibili universi.
La rivoluzione
delle tecnologie di comunicazione,
vista dai Dinosauri,
è una rivoluzione della coscienza
non solo dell’individuo ma
di una ruralità millenaria
conservata nei riti e nei rituali
della gente del Sud.
Il meteorite post moderno
è stato foriero di bocche
rimaste evidentemente ancora aperte
di fronte alla televisione
come i bambini di Godfrey Reggio.
Tu che leggi,
come me che scrivo,
siamo quei bambini
che hanno guardato
negli occhi i Dinosauri.
Hanno chiuso la bocca
e si sono messi ad ascoltare
quello che Ken Robinson
chiama l’Elemento.
I Dinosauri del Sud
sono riusciti ad accendere
fuochi di speranza,
in un territorio che si espandeva
come le onde elettromagnetiche.
Figli che vanno a studiare fuori
per redimerli dalla presa di coscienza
che il corpo si affatica
e la leggerezza salverà il mondo.
Purtroppo il meteorite post industriale
ha aumentato la gravità delle distanze
tra gli opposti.
Solo negli Anni Novanta,
la Rete ha permesso di
rimagliare alcuni nodi di prossimità.
Gli Anni in cui i Dinosauri
si sono dedicati
alla coltivazione delle perle,
sicuri che la loro memoria
avrebbe ancora continuato
ad agire.
Come in questo video,
in cui provo a collegarmi
con il Dinosauro Gino Santoro.
La password è soloperme
Ciao Piero Fumarola,
salutami Gino.
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Foto di copertina: Piero Fumarola e le identità locali (foto A. Nacci)