Era un giorno di Aprile, precisamente il 7 Aprile, ma non era un giorno qualsiasi… era un giorno speciale, unico, sembrava quasi un sogno. Ecco, ora racconto…
È una giornata soleggiata il sole dà il meglio di sé. Sono su un piccolo pullman, azzurro con delle sfumature di turchese…nessuno sa dove sto andando, né i miei amici né i miei insegnanti soltanto i miei genitori. Ecco si è fermato, sono arrivata, è la cosa più bella che abbia mai visto. Sono arrivata al campo di atletica di Bari, è curato, colorato, mi brillano gli occhi. Non ce la faccio più, sono troppo agitata tremo tutta. Però non ho tempo di essere agitata mi devo preparare, mi devo riscaldare, tra poco toccherà a me. È arrivato il momento, il momento che aspettavo da una vita, che aspettavo da quando ero una bambina, ancora più piccola di una bambina. E’ da quando avevo 3 anni che vivo su quella pista, su quella pista di atletica del campo di Santa Rosa. Pum! La pistola… l’ansia scompare ma arriva l’affanno, l’affanno dei 1000 metri. Le altre ragazze mi superano, la mia autostima cade, no, no, anzi no! Rallentano. Mi sto sbagliando ancora, sono io che alzo il passo, sono io che vado più veloce, sono io che sto superando tutti, ecco, vedo l’arrivo, sono davanti a tutte e mi avvicino sempre di più al traguardo. Finalmente supero, supero la linea d’arrivo… sono prima, sono prima, non ci credo. Mi sembra impossibile. L’ho fatto, l’ho fatto davvero. Ho il cuore tra i denti, batte come un tamburo impazzito. Nessuno dei miei amici ci crederà, quando lo racconterò. Perfino io faccio fatica a crederci. Forse sto solo sognando. Mi do un pizzicotto. Ahi! Non è un sogno! Finalmente sono diventata la campionessa regionale dei 1000 metri di atletica leggera. Nazionali arrivooooo!!