Cronache dal fronte sanitario XII – GRAZIE E BUONE VACANZE -
Avrei dovuto chiudere questi appunti dal fronte sanitario dell’ospedale “Vito Fazzi” con i ringraziamenti al dott. Montinaro e alla sua equipe di emodinamica; al dott. Villani e alla sua equipe di cardiochirurgia; alla dott.ssa Urso della clinica Petrucciani – da lei è partito il programma di controllo che ha portato all’intervento chirurgico alle coronarie e lei mi ha rimandato a casa (quasi) guarito – e, naturalmente a tutti coloro che ho incontrato in questa svolta della mia vita. Non ho molto da raccontare, infatti, della permanenza in clinica o, meglio, dovrei essere capace di raccontare i minuscoli cambiamenti quotidiani che ti riconciliano col mondo: alzarsi dal letto senza bisogno dell’infermiere o della moglie; premere il pulsante dello sciacquone del bagno, lavarsi il viso e sistemarsi la barba…piccolezze che, però ti fanno ritrovare il gusto di vivere. Devo, comunque, al lettore alcune spiegazioni relative all’incontro col mio lontano parente, che ho indicato come X, Y,. Il signor X, Y, mi ha chiamato per esprimermi il suo disappunto in ordine alla mia decisione di rendere pubblici i contenuti del nostro colloquio. Mi ha quindi richiesto esplicitamente di precisare quanto segue:
1. le informazioni relative alle ultime vicende del signor Berlusconi le aveva apprese non direttamente, essendo lui in pensione da tre anni, ma da ambienti dei servizi;
2. la storia dei sosia sarebbe stata da me deformata. In realtà lui avrebbe detto “ proprio come fossero delle persone in carne ed ossa”, mentre del killer albanese non avrebbe parlato assolutamente; quindi si tratterebbe di una totale invenzione mia;
3. che, infine, anche lui era preoccupato della piega che aveva preso negli ultimi tempi la gestione del potere in Italia. A suo dire la nostra democrazia ha sempre dovuto fare i conti coi poteri occulti; ci sono stati sempre (da quando lui era diventato operativo) dietro le rappresentazioni degli organi legittimi, come il Parlamento e il Governo, rappresentazioni di strutture illegittime e molto spesso illegali. In fondo il nostro sistema democratico sarebbe il risultato di una perenne trattativa tra strutture illegali e istituzioni legali. Non avendo impegni di lavoro sarebbe passato comunque a salutarmi una volta rientrato a casa.
Cosa che puntualmente ha fatto. Non vi farò un resoconto della nostra lunga chiacchierata per due ragioni: troppo lunga – è durata quattro ore passate – e, soprattutto, ho promesso al mio interlocutore che avrei tenuto la bocca chiusa. Qualche considerazione, tuttavia, credo sia opportuno fare. Nei giorni di permanenza prima in ospedale e poi in clinica ho ricevuto molte visite, ma devo riconoscere che quella del signor X, Y, è stata davvero inaspettata. E non solo perché non ci eravamo mai frequentati da parenti, ma, soprattutto, perché non ho mai apprezzato il suo mestiere di spione – credo di averglielo detto esplicitamente almeno in un paio di occasioni – al servizio di quelle che consideravo le trame oscure della storia recente del nostro paese. E poi, diciamolo chiaro chiaro, m’irritava quell’aria da saccente super informato del senso di avvenimenti che nemmeno la magistratura era riuscita a sbrogliare: “La bomba alla stazione di Bologna? Ma quale fascisti, c’è di più e di peggio!” che, naturalmente, lui conosceva, ma non poteva dirmi.
Mi è sembrato molto cambiato. Era pieno di dubbi e tradiva l’inquietudine del ex e qualche rimpianto per i bei tempi che furono. “La lotta alla mafia, la camorra, la ndrangheta? Tu pensi che qui, su questa linea, finisce il mondo della delinquenza e comincia il mondo della legalità. Sbagliato. Un mondo penetra dentro l’altro. Una volta erano i politici che utilizzavano le organizzazioni criminali, da un certo momento in poi è diventato ‘normale’ che le organizzazioni criminali creassero e utilizzassero gli uomini politici.”. Lo spartiacque? L’anno delle stragi di Falcone e Borsellino, il 1992. La dinamite ha fatto il botto grande, ma è stato preceduto e seguito da tante frasi sparate contro la magistratura e singoli magistrati scomodi. Piccoli botti che lavorano ai fianchi singole persone e istituzioni…
Mi fermo. X.Y. è molto preoccupato; accenna alla fine di ogni spazio di mediazione perfino dei ‘servizi’. Lui, convinto uomo di destra, dice che la dissoluzione della sinistra sta preparando la svolta successiva…
Per adesso voglio stare bene; voglio recuperare le forze e riprendere a lavorare. Voglio avere fiducia in questo paese, nelle donne che non sognano di fare le escort o le veline, semmai le ‘velene’, pronte ad avvelenare i maschi che le vogliono usare; nei giovani che presto si scrolleranno di dosso le straforme delle gelmini e dei tremonti e dei brunetta e dei maroni; negli anziani che, confusi fra i telecomandi, ritroveranno la dignità di essere nonni e non amanti dei loro nipoti.
E prima o poi ci ricorderemo che quando i nostri antenati inventavano la matematica e la musica, la filosofia e la danza, gli antenati di quelli che pretendono l’esame di dialetto padano ancora si spulciavano sugli alberi e, allora, davvero potremo avere tutti un cuore nuovo. Buone vacanze.