CONVEGNO SULLA “COMUNICAZIONE UMANA NEL TERZO MILLENNIO”, LECCE, HOTEL TIZIANO, 6- 7- 8 MAGGIO 2004. di Elisabetta Leuzzi
CONVEGNO SULLA “COMUNICAZIONE UMANA NEL TERZO MILLENNIO”, LECCE, HOTEL TIZIANO, 6- 7- 8 MAGGIO 2004
Indice
1) Relazione del Professore Rossi sulla “Musico-terapia”. Sono citati in questo intervento alcuni scritti di lavori compiuti nel 1985-1992-1993-1995-1999-2002. Padova. Durata:39min.
Un lavoro opportuno da citare, è quello della Boxil G.H. New York (1985), che parla di musico-terapia nei soggetti disabili, presentato come “ Approccio sui disabili mentali come continum di consapevolezza”, dove la musica, rappresenta uno strumento di conoscenza per destare, accrescere ed espandere la consapevolezza di sé, degli altri e dell’ambiente, verso apprendimenti reali per una attiva partecipazione.
Nel 1992 vengono proposte da A. Antonietti e P. Lazzati delle schede di base, di operazioni mentali con il suono, e delle strategie musicoterapeutiche per stimolare competenze cognitive molto ridotte in bambini e persone anziane […].
2)Relazione del Professore C. Loriedo, Preside della Facoltà di Psicologia e di Psicoterapia dell’Università di Roma “ La Sapienza”, Direttore “dell’Istituto Italiano della Psicoterapia relazionale” e Premio Nobel Internazionale scientifico culturale ‘per il modo e l’eccellente contributo che ha dato nel settore specifico, sul tema: “Pragmatica della Comunicazione dopo Palo Alto”. Durata:48min.
Nel campo della Psicoterapia, alcuni elementi importanti, ci permettono di cogliere, di osservare attentamente la comunicazione verbale e non verbale dei pazienti e quali cambiamenti basati sul comportamento, che danno comunicazione.
La comunicazione produce novità e cambiamento, pertanto genera una emozione caratteristica che è la sorpresa.
Il concetto di comunicazione, poi, si è pienamente sostituito a quello di informazione. In realtà, l’informazione, non costituisce la comunicazione, ma ne è il completamento. Può esistere una comunicazione come tale che non dà informazioni. Abbiamo imparato a trarre informazioni anche dalle comunicazioni semplici.
La comunicazione è un dato di fatto perché, qualsiasi comportamento è comunicazione […].
3) Relazione del dottore D. Patrocinio, in collaborazione con il professore G. Ruoppolo e B. Travalea- Pupillo, sul tema “L’evoluzione della medicina, epidemiologia delle comunicopatie, distribuzione delle risorse”:42min.
Obbiettivi del presente studio: verificare se nell’arco dell’ultimo decennio (1994- 2003) si sono verificate variazioni significative negli afflussi dei pazienti nei centri di riabilitazione o nei servizi ambulatori; in caso affermativo, capire se questo era dovuto a nuove inclusioni nel catalogo nosologico; se si tratti di disturbi già inclusi nel catalogo, ma differentemente rappresentati, per via dell’eventuale mutare della morbilità e della mortalità, delle aspettative di vita, di un diverso modo di concepire lo stato di salute o di procedere secondo modelli di malattia o di salute, secondo linee guida, protocolli, percorsi, ecc…
Strumenti: compilazione di un questionario che fa riferimento al catalogo nosologico di Schindler, parzialmente modificato al fine di omogeneizzare i dati usando, qualora fosse stato possibile, un unico criterio classificatorio, richiedente il numero di prime visite, il numero di pazienti trattati e il totale delle ore di trattamento effettuate […]
4) Relazione della professoressa I. Vernero, psicoterapeuta e psicopedagogista, sul tema “Quando dire è fare: l’intenzionalità comunicativa nel bambino dai 12 ai 36 mesi”. Durata:36min.
Dal momento in cui pronunciamo una qualunque frase, noi in realtà facciamo una serie di cose, ovvero compiamo una serie di atti. Enunciati performativi sono un tutt’uno con ciò che esprimono.
E’ l’intenzione del parlante che deve guidarci e consentirci di analizzare certi atti del bambino, come le sue prime parole. Se è vero che il performativo rappresenta l’intenzione del parlante nel pronunciare una frase, è evidente, che quando il bambino comincia a parlare possiede già questa struttura. Ciò significa, che le sue prime parole dotate di significato sono dominate nella rappresentazione semantica da performativi diversi, in base a diversi scopi per cui il bambino comunica.
I due performativi che dominano le prime espressioni linguistiche del bambino sono: Io chiedo e Io indico. Il bambino comunica con gli altri o per richiedere o per indicare.
Il bambino normodotato utilizza prima dei semplici fonemi (labiale, vocale), poi, nel momento in cui impara a comunicare intenzionalmente unisce alla gestualità e alla vocalizzazione dei simboli. Impara ad usare gesti e parole utilizzando simboli […]
5) Relazione del professore Anolli sul tema “Comunicazione, significazione e cultura”. Durata:35min.
Cultura è comunicazione così come la comunicazione è cultura, all’interno della quale trasmettiamo con gli altri.
La comunicazione è un sistema di segni convenzionali dotati di significati che rende possibile capire, interpretare il mondo, spiegare la realtà. E’ proprio per questo che facciamo ricorso a storie, proverbi, narrazioni, a creazioni artistiche, a teorie scientifiche per interpretare la realtà.
6) Relazione del professore A. Schindler sul tema . “Le basi neurali, la scoperta dei neuroni mirror”. Durata:38min.
Lo scambio comunicativo nell’uomo è sostenuto da strutture neurali.
Modificare un comportamento comunicativo, significa modificare il funzionamento delle strutture neurali che lo sostengono o utilizzare altre strutture neurali per eseguire lo stesso compito.
La comunicazione e le sue alterazioni non sono solo di tipo verbale (pragmatica, lesioni emisferiche destre, CAA).
Quelle che succede nella scoperta dei ‘neuroni mirror’ è che i neuroni si attivano quando eseguono un compito motorio, ma questi stessi neuroni si attivano nel momento in cui il soggetto vede l’impressione sensoriale di quello che, questo atto motorio comporta, a specchio […]
7) Relazione del Professore L. A. Santoro, docente di Storia del teatro e dello spettacolo, Presidente del Corso di laurea in Scienze e Tecnologie delle arti figurative della moda, della musica, dello spettacolo dell’Università di Lecce, sul tema “Tra mimesis e mirror neurons, il percorso nel labirinto della comunicazione teatrale”. Durata:52min.
Prendiamo atto, che le discipline dello spettacolo, fanno parte ancora oggi, dell’aerea umanistica denominata Scienze dell’ambiguità fisiologica- letteraria e in particolare sullo studio teatrale con specifica attenzione agli aspetti della drammaturgia, al ruolo della regia, della recitazione, della danza, della scenografia e della sceneggiatura.
Un ricercatore propone un programma di ricerca sul rapporto tra la chimica dei sentimenti di un uomo comune e dei sentimenti di un attore.
Il neurofisiologo Simonov, in un passo del suo studio su Stanislavskij, afferma, già all’inizio degli anni ’60, che il metodo di Stanislavskij è di eccezionale interesse per i neurofisiologici moderni.
Un’analisi psicologica approfondita dalle tecniche di Stanislavskij, agevolerà lo studio dei meccanismi delle reazioni emotive dell’uomo, la corretta valutazione del problema della spontaneità e delle questioni relative alla regolazione corticale delle emulsioni vegetative […].
8) Relazione del Professore Fussi, Responsabile del Centro Audiologico AUSL (Ravenna), Collaboratore al Teatro Comunale di Bologna e Firenze, sul tema: “Evoluzione del codice vocale artistico”. Durata:30min.
Con la sua spiritualità, la musica popolare, rappresenta ancora oggi, un territorio di sperimentazione delle possibilità della voce.
Proprio in questo campo, come nella vocalità moderna, non colta, il rapporto tra il cantante e la voce è diretto e indissolubile. Vi possono essere questioni di generi e di stili, come accade sempre nella musica moderna, non colta, in cui la voce diventa libera di esprimersi e di creare l’individualità della propria musica.
Nella vocalità acustica, nel canto lirico, ci sono fino ad oggi due caratteri determinanti del suono emesso dal canto analizzabili e riproducibili spettograficamente:
– Il primo è la corrispondenza di un primo gruppo di armonici con la nota fondamentale che riceve un sostanzioso movimento di intensità, tipica delle voci femminili e delle voci leggere in genere.
– Il secondo è il ricorso di un gruppo di armoniche medio- acute (2000- 2500 Hz), definito come ‘tornante del cantante’. La voce maschile, qui, è predominante[…].
9) Relazione del professore Oskar Schindler sul tema :”Dal big bang alla parola parlata”. Durata: 32min.
L’avventura dell’universo, l’inizio del tutto, risale a venti miliardi di anni fa e si definisce ‘big bang’, cioè il ‘grande botto’.
Questa fase, viene osservata dal punto di vista puramente cronologico da una parte, mentre dall’altra, si fa riferimento a quella famosa equazione fra energia e materia che diede inizio all’Universo. La terra, la sua costruzione materiale, come insieme di elementi chimici, risale a cinque miliardi di anni fa e questo dato accompagna la nostra attenzione sui cinque capitoli della vita: ‘l’esistere’, ‘l’accrescersi’, ‘il mantenersi’, ‘il riprodursi’, ‘l’autoripararsi’; questo completamento richiede una forte elaborazione di energia e nello stesso tempo una grossa produzione di rifiuti[…].
10) Relazione del Professore L. Cavalli Sforza Università della California (dirige dagli ultimi quattordici anni un programma sulla ricerca delle diversità del genero umano), sul tema: “La comunicazione, l’evoluzione umana”. Durata: 39min.
Audio compromesso.
Si allega relazione scritta [???]
11) Tavola rotonda, partecipano: […], coordina i lavori il professore Quaranta.
Durata: 49 min.
Il quesito che la tavola rotonda si pone è: “E’ possibile un modello unitario di comunicazione umana?”
Discussione intorno alle tematiche trattate nelle relazioni presentate dai partecipanti al convegno “La comunicazione umana nel 3° millennio”.