Kepuce
Regia: Alessandro Santoro
Regia Multimediale: Antonio Rollo
Coreografie: Elisabetta Leuzzi
con Edison Duraj
Kepuce è il racconto di un viaggio fra le coste dell’Albania e l’Italia. Edison, un bambino di nove anni di Fieri, s’imbarca sul gommone per cercare nel nostro paese quel futuro che sembrava scomparso dalla sua terra. Perché e come si attraversava il Canale d’Otranto? Vista attraverso gli occhi di un bambino il dramma dell’immigrazione diventa una straordinaria avventura. Per partire occorre un vestito nuovo, un numero di telefono di parenti che hanno già raggiunto l’Italia e, soprattutto, un paio di scarpe nuove. La notte sul mare con le stelle vicine vicine, il gommone che sembra ‘La zattera della medusa’, le luci della costa salentina, le sirene della polizia…
Nella scuola Edison incontra nuovi amici, insegnanti che lo aiutano a trovare la sua strada per il futuro. Il viaggio sul Canale d’Otranto? Un’esperienza che fa crescere molto velocemente: bisogna capire la lingua, farsi accettare, condividere delusioni e speranze. La storia di Edison ci racconta che il mare può dividere due popoli, ma può anche unirli. Con lui abbiamo esplorato il mare che unisce.
Date
Cantieri Teatrali Koreja, Lecce, Giugno 2005
Colle della Minerva, Otranto, Luglio 2005
Baia di Torre dell’Orso, Melendugno (LE), Agosto 2005
Festival Sipario@scuola, Bitonto (BA) Teatro Comunale “T. Traetta”, 14 Dicembre 2006
Come sai,
gli stranieri raccontano, raccontano sempre
quando giungono in un altro paese.
Racconteremo ancora. Forse.
O ci addormenteremo per sempre
attaccati al seno d’Europa dalla faccia larga
e triste e gialla e fredda e morta.
O cavalcheremo i delfini
che galoppano nel fiume dell’arcobaleno
disteso sulla schiena del canale,
del Canale d’Otranto.
Mara, mara l’acqua te la marina
e se nu b’era mara keu me la beja
Canteranno ancora i delfini del cielo
canteranno ancora i palpiti di un cuore forestiero.